Esistono due modi di sferrare questo attacco: il primo tipo si ha quando l'attaccante agisce direttamente con l'obbiettivo scelto, l'altro un po' più complesso e molto più potente, si ha quando chi sferra l'attacco agisce in maniera indiretta, avvalendosi di altri computer nella rete di utenti inconsapevoli infettati in precedenza con virus o worm che vengono definiti zombie e in questo caso parleremo di attacco DDoS ( Distributed Denial of Service). Questa particolare condizione di zombie sparsi nella rete da vita ad un sistema chiamato botnet. Durante l'attacco gli zombie si possono dividere in due categorie: master e slave. Tra i due tipi di zombie non vi è alcuna differenza, tranne il fatto che il primo tipo gestisce il secondo, tutto questo per rendere difficile l'identificazione del punto di partenza dell' attacco.
Schema di un attacco DDoS |
Un altro tipo di questi attacchi è il DRDoS (Distributed Reflection Denial of Service) che il suo operato è ancora più potente e ancora più complesso da scoprire, difatti oltre che agli zombie master e slave, si aggiunge un altro livello formato da i reflector o riflettori i quali hanno il compito di rispondere direttamente alla vittima con i falsi pacchetti che gli slave gestiti dai master inviano con l'indirizzo IP dell'obbiettivo dell'attacco.
Schema di un attacco DRDoS |
Questi tipi di attacchi venivano e vengono tutt'oggi svolti da parte di cracker, per esprimere un dissenso verso aziende commerciali prese di mira o istituzioni che secondo il loro giudizio operano ingiustamente.
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